mercoledì 30 novembre 2011

CHEESECAKE ALL'AMERICANA

Qualke tempo fa sono andata in America e ho mangiato un cheesecake buonissimo ke pero' non era come quello ke si prepara qui in Italia, infatti rimasi molto sorpresa quando kiesi come era fatto, sì perche' quello americano e' cotto mentre qui basta metterlo nel freezer qualke ora ed e' pronto, e allora ho voluto sperimentare e questo e' il risultato.

INGREDIENTI:

250g biscotti secchi
150g burro
400g philadelphia
250g mascarpone
1 cucchiaio maizena MOLINO CHIAVAZZA
200g panna
3 uova
100g zucchero
1 bustina vanillina
amarene sciroppate TOSCHI



Per prima cosa sbriciolare i biscotti e mescolarli col burro fuso, imburrare una teglia e metterli sul fondo ben livellati, metterli in freezer x un'ora. Preparare la crema sbattendo le uova con zucchero e la vanillina, unire la philadelphia, il mascarpone, meta' della panna non montata e la maizena, mescolare bene x togliere tutti i grumi e mettere il composto ottenuto sui biscotti ke erano nel freezer, infornare a 180° x mezz'ora e poi abbassare a 160° x altri 30 minuti circa. Far raffreddare e nel frattempo montare la panna rimanente con 2 cucchiai di zucchero e spalmarla sopra al cheesecake, guarnire con le amarene sciroppate TOSCHI  e rimettere in freezer x almeno un paio d'ore.

BISCOTTI NUTELLOSI

Ieri mi sono proprio divertita a creare questi meravigliosi biscotti, per farli oltre alla farina 00 ho usato anke la farina di mandorle della ditta LIFE x renderli piu' particolari e x renderli invece molto ma molto calorici li ho arricchiti con la nutella, spettacolari! Poi non contenta con la stessa pasta ho creato anke delle piccole crostatine, be' ke ve lo dico a fare!

INGREDIENTI:

150g farina 00
40g farina di mandorle LIFE
75g zucchero
80g burro vegetale
1 uovo
1 cucchiaino di lievito
nutella q.b.
zucchero a velo q.b.



Per prima cosa mescolare insieme lo zucchero con le farine e il lievito, poi aggiungere l'uovo e il burro e iniziare a lavorare l'impasto fino a renderlo omogeneo, lasciarlo riposare i frigo x mezz'ora. Dopodiche' stenderlo dell'altezza di circa mezzo centimetro e tagliare dei biscotti con la forma ke preferite oppure delle crostatine. Infornare a 180° x 15 minuti circa, far raffreddare e poi unirli con la nutella, spolverare con lo zucchero a velo e mangiate!

martedì 29 novembre 2011

COMUNICATO STAMPA OLEIFICI MATALUNI

TROMBETTI: “DOTTORATI DI RICERCA IN AZIENDa PER COMBATTERE LA CRISI”
   Oleifici Mataluni, ricerca e innovazione come cultura d’impresa e opportunità per le PMI campane


Si è appena concluso il convegno “Ricerca e Innovazione come cultura d’impresa - Le opportunità di sviluppo nell’industria agroalimentare regionale”, organizzato dagli Oleifici Mataluni di Montesarchio (Benevento) in collaborazione con Confindustria, nell’ambito della X edizione della Settimana della Cultura d’Impresa.
Nel corso della tavola rotonda, alla presenza tra gli altri di Aniello Cimitile,  Vito Amendolara, Guido Trombetti, Gennarino Masiello e Raffaele Sacchi, è stato analizzato il ruolo decisivo che la ricerca e l’innovazione rivestono nella diffusione della cultura d’impresa e, in particolare, nell’ambito del settore agroalimentare regionale.
Inoltre, sono state presentate le testimonianze di alcuni ricercatori campani e gli studi condotti dal Criol - il Centro di ricerca degli Oleifici Mataluni specializzato nello sviluppo di materie olearie e packaging innovativo, ed incluso dal 2010 nell’Albo ministeriale dei laboratori di ricerca riconosciuti dal MIUR. In chiusura del convegno, Filippo Bencardino, Rettore dell'Universitá degli Studi del Sannio, ha consegnato agli studenti gli attestati del Progetto FIxO - Formazione & Innovazione per l’occupazione. Di seguito, le dichiarazioni dei protagonisti intervenuti alla manifestazione.


Aniello Cimitile - Presidente Provincia di Benevento:
Il Paese raccoglie quello che ha seminato quando, nel corso del 2009, i fondi del programma attuativo e nazionale destinati alla ricerca e alla competitività del Mezzogiorno, sono stati cancellati. L’università negli ultimi 10 anni ha fatto enormi passi avanti nell’ambito dei rapporti con le imprese, collaborando con Parchi scientifici, laboratori pubblici e privati, ed aziende come gli Oleifici Mataluni. In un mondo come quello moderno, il vero valore aggiunto di un prodotto sta nella quantità di ricerca e nella capacità di innovazione. Siamo però ancora in ritardo in Italia nella capacità di investire in ricerca scientifica. La Pubblica Amministrazione dovrebbe avere un alto ruolo strategico, con l’obiettivo di intercettare le esigenze delle nostre imprese. La Provincia di Benevento nel settore agroalimentare è in controtendenza: abbiamo concentrato grandi risorse ed, insieme al Rettore Bencardino, abbiamo investito in dottorati di ricerca ed innovazione. Inoltre, abbiamo appena siglato una convenzione con gli Oleifici Mataluni per l’Azienda Casaldianni, affinché si possa produrre un prodotto di eccellenza che diventi ambasciatore della terra sannita nel mondo”.

Raffaele Sacchi - Professore Ordinario dell’Università degli Studi di Napoli “Federico II”:
Oggi ho la percezione che sviluppare una piccola impresa agroalimentare nel campo olivicolo sia una vera e propria impresa epica, capace però di dare i suoi frutti nel tempo. Ringrazio gli Oleifici Mataluni per avermi dato la possibilità di condividere esperienze e visioni, iniziando 15 anni fa alcune ricerche innovative sulla filtrazione. Tra produttori industriali e piccoli imprenditori agricoli locali non deve esserci antagonismo ma sinergia attraverso una visione comune sulla ricerca e sulla innovazione. Senza una collaborazione con le aziende, infatti, le ricerche universitarie non potrebbero andare avanti, limitandosi semplicemente allo scambio di know how e alla sperimentazione pura. Oggi, abbiamo un patrimonio straordinario di giovani imprenditori e neo laureati che abbiamo l’obbligo di inserire in un sistema virtuoso, abbattendo i pregiudizi della politica, delle lobby e del mondo dell’associazionismo. Come diceva un saggio, ed è proprio il caso di Biagio Mataluni, l’arte appare dove l’artista si nasconde”.

Guido Trombetti - Assessore regionale alla Ricerca Scientifica e all’Università:
Il bando per svolgere dottorati di ricerca in azienda, nell’ambito di un fondo sociale europeo, è una iniziativa straordinaria che permetterà ai giovani laureati di sviluppare progetti concreti, una volta identificata l’azienda, attraverso un apposito Albo, in cui svolgere la propria tesi di dottorato. Con il bando, le PMI potranno contare per 3 anni sul talento di ricercatori che porteranno in dotazione esperienze accademiche maturate in ambito internazionale. E’ fondamentale che il laureato abbia l’opportunità di lavorare in un gruppo di ricerca collegato all’università, con l’opportunità di essere assunto in azienda ed apprendere una cultura d’impresa. Un processo che, tra l’altro, sarà a costo zero per le aziende e totalmente a carico della Regione. Inoltre, si tratta di una esperienza benefica anche per i professori, che troppo spesso con la tesi di dottorato pensano di produrre un clone di se stessi. In questo modo, invece, gli studenti ricevono lo stimolo dal mondo produttivo che ci costringerà a modificare il nostro approccio da docenti, se non vogliamo rischiare di produrre disoccupati. Proprio per questo, abbiamo puntato sulla creazione di una rete virtuosa con l’Agenzia regionale della innovazione e della ricerca, che la Banca d’Italia ha citato come Best Practice in Italia, in cui il mondo della ricerca e dell’industria comunicano per favorire lo sviluppo. Basti pensare che le risorse arrivate in Campania per i PON Ricerca 2007/2013 sono pari a più del 40% del totale, grazie ad un grande tessuto di imprese e università che ci consentono di occupare una posizione da leader. In un momento così difficile, sono certo che usciremo dalla crisi grazie alla qualità dei nostri imprenditori e al talento dei ricercatori”.

Vito Amendolara - Consigliere per l’Agricoltura del Presidente della Giunta Regionale:
Valorizzare la Dieta Mediterranea è fondamentale non solo per la crescita del nostro territorio ma soprattutto per creare sviluppo. Stiamo vivendo una sorta di rivoluzione copernichiana nel settore dell’agricoltura. In Campania è stato messo in piedi un sistema straordinario attraverso i PIF, che riescono così a rompere quei comparti stagno che non facevano comunicare i vari settori. Tramite questo sodalizio tra produttori, si riesce a dare una risposta importante per vincere la sfida. Il dialogo di filiera è l’unica soluzione per le piccole imprese. Sono poche, infatti, le PMI che hanno la possibilità di avere un centro di ricerca di eccellenza come quello degli Oleifici Mataluni, punto di riferimento come scuola per tutte le altre piccole aziende campane”.

Gennarino Masiello - Presidente Camera di Commercio di Benevento:
Gli OIeifici Mataluni sono il fiore all’occhiello del nostro territorio, grazie ad imprenditori che a testa alta portano avanti il buon nome del nostro Sannio. Quando oggi diciamo Montesarchio, tutti pensiamo a Mataluni. Se cresce l’impresa, si valorizza in maniera uguale anche il nostro territorio”.

Filippo Bencardino - Rettore dell'Universitá degli Studi del Sannio:
Il settore agroalimentare è strategico in un momento in cui la popolazione mondiale continua ad aumentare e le multinazionali decidono i prezzi. La terra resta una risorsa primaria collegata all’innovazione tecnologica. Oggi più che mai, c’è bisogno di scienziati, ingegneri, biologi e di uomini marketing. Alle università mancano le risorse, che a volte ci sono e vengono gestite male, in uno scenario nazionale in cui l’Italia occupa le ultime posizioni tra i Paesi industrializzati che investono in ricerca. Ma i momenti di crisi servono proprio a fare scelte coraggiose e, da questo punto di vista, l’università deve essere più vicina alle imprese, senza pensare al piccolo orticello ma a scopi sociali. Individuare un modello di sviluppo specifico resta l’unico percorso per dare speranza al Paese e ai giovani. Per anni, il Sannio ha guardato con speranza all’arrivo dell’industria dal Nord o dall’estero, trascurando quelle che erano le risorse presenti sul territorio. Oggi, invece, questa realtà funziona proprio nei nomi di aziende come Mataluni e Rummo. Guardiamo ciò che Mataluni ha realizzato e prendiamolo ad esempio come modello di sviluppo”.

Vincenzo Mataluni - Amministratore Delegato Oleifici Mataluni:
I dottorati di ricerca in azienda incontrano l’esigenza di ricerca del mondo accademico e la necessità di innovare e di essere maggiormente competitivi delle aziende. Apprezziamo idee innovative capaci di offrire una possibilità ai giovani, e daremo il nostro contributo agli atenei capaci di soddisfare le nostre esigenze, individuando progetti mirati alla nostra realtà. In questo modo, validi studenti neo laureati avranno la possibilità di trasferire le proprie competenze alle imprese per ricerche applicate, senza dover abbandonare l’università e la ricerca pura. Speriamo che ci siano risorse sufficienti per impreziosire le aziende e mettere in pratica questa importante iniziativa. L’innovazione è un driver di competitività fondamentale in un momento di forte concorrenza. Sarebbe disastroso, infatti, competere solo sul prezzo, mortificando i profitti. Grazie alla ricerca, invece, il prodotto è arricchito e percepito come innovativo, mantenendo il prezzo fermo. Fare ricerca è come costruire una macchina e tenerla nel box. Per andare in pista e circolare, c’è bisogno dell’innovazione. Occorre quindi andare sul mercato e vedere se funziona. E’ un po’ come agire su un potenziometro: se teniamo il volume troppo basso, non sentiamo il suono; se invece lo teniamo troppo alto, il suono ne sarà distorto. Solo se il volume è giusto, l’innovazione diventa il driver di alta competitività”.

Elena De Marco - Responsabile Criol (Centro di ricerca degli Oleifici Mataluni):
Gli Oleifici Mataluni negli ultimi dieci anni hanno fatto notevoli investimenti nel settore Ricerca e Sviluppo. In particolare, abbiamo introdotto nuovi prodotti arricchiti con vitamine e sviluppato un packaging innovativo. Nel 2010 abbiamo lanciato il packaging in Pet, più leggero e pratico del vetro, e 100% riciclabile. Nel 2011 abbiamo presentato il progetto Re-Waste, che si inserisce in un’ampia linea di ricerca sulla valorizzazione dei sottoprodotti dei processi produttivi. L’obiettivo è quello di convertire in risorse quelli che altrimenti sarebbero rifiuti da smaltire, con conseguente vantaggio ambientale ed economico. Nell’ambito del progetto Re-Waste, avviato nel 2009 da una partnership internazionale, di cui siamo coordinatori, e co-finanziato dalla Commissione Europea, è stato realizzato un impianto dimostrativo per la valorizzazione delle acque di vegetazione olearie. In pratica, partendo da un rifiuto da smaltire con enormi difficoltà, recuperiamo acqua purificata, biogas e un estratto ricco di molecole ad attività biologica, da impiegare in campo cosmetico o alimentare. Al termine del progetto, nel 2012, contiamo di passare da una applicazione pilota dimostrativa ad una successiva fase di sviluppo industriale. Tra i progetti in corso di studio, il miglioramento delle proprietà funzionali degli imballaggi eco-compatibili, biodegradabili in PET riciclato, e la produzione di oli arricchiti”.

domenica 27 novembre 2011

TORTINO DAL CUORE FONDENTE

Buongiorno, oggi la giornata e' splendida, c'e' un bellissimo sole anke se fa un po' freddino! E cosa c'e' di meglio x scaldarsi il cuore ke questo tortino caldo caldo con dentro una lava di cioccolata fondente! La ricetta l'ho trovata su internet ma ovviamente ho apportato qualke modifica calorica, anke se e' un peccato non assaporare questa squisitezza nel pieno del suo sapore, pero' devo dire ke il risultato e' stato all'altezza.

INGREDIENTI:  ( x 6 tortini circa)

20g farina
80g burro vegetale
150g cioccolato fondente
10g cacao in polvere
3 uova
1 bustina di vanillina
100g zucchero di canna


Per prima cosa sciogliere il cioccolato a bagnomaria e poi aggiungerci il burro e toglierlo dal fuoco. Sbattere le uova con lo zucchero e la vanillina fino a farlo diventare spumoso e poi unire il cioccolato fondente, la farina e il cacao, amalgamare bene. Imburrare gli stampini e spolverarli di cacao, riempirli x 3/4 con il composto ottenuto e infornare x15 minuti circa a 180°, toglierli dal forno, farli intiepidire, rovesciarli x toglierli dagli stampini e spolverarli con lo zucchero a velo.

sabato 26 novembre 2011

OLEIFICI MATALUNI, RICERCA E INNOVAZIONE IN CAMPANIA

Da rifiuto a risorsa: una tecnologia pulita per la valorizzazione dei reflui dell’industria olearia


Lo smaltimento delle acque di vegetazione derivanti dall’attività di molitura rappresenta un serio problema per l’industria olearia. Numerosi studi sono stati condotti sulle possibili modalità di gestione di quello che rappresenta da molti anni uno dei reflui agro-industriali più inquinanti e problematici.
Diversi processi fisici sono stati testati per il trattamento dell’acqua di vegetazione, quali diluizione, evaporazione, sedimentazione, filtrazione e centrifugazione, ma nessuno di essi è in grado da solo di ridurre il carico organico e la tossicità del refluo a livelli accettabili.
Anche i processi biologici, considerati tra i più affidabili e sostenibili dal punto di vista ambientale ed economico, sono stati ampiamente studiati per il trattamento dei reflui oleari. Tra questi, la digestione anaerobica è il metodo più interessante, dal momento che ha bassi fabbisogni energetici, produce una ridotta quantità di fanghi e consente un recupero di energia, grazie alla produzione di metano che può essere utilizzato per generare energia elettrica e termica.
Tuttavia, i risultati di trattamenti di digestione anaerobica applicati direttamente all’acqua di vegetazione sono di solito non soddisfacenti, richiedendo processi di pre-trattamento del refluo. Inoltre, risultano particolarmente difficili la scelta dei microrganismi da impiegare e il loro acclimatamento. Le difficoltà sono legate alla presenza di sostanze recalcitranti alla degradazione biologica o inibenti la crescita microbica, come i composti fenolici e gli acidi grassi a lunga catena. Quindi singoli processi di trattamento biologico, aerobici o anaerobici, non sono in grado di garantire una depurazione efficace.
Numerosi altri metodi sono stati proposti per il trattamento dell’acqua di vegetazione: compostaggio, flocculazione/coagulazione, degradazione fotochimica, ossidazione, adsorbimento, fitodepurazione, etc.
Nessuna di queste tecnologie appare, allo stato attuale, una soluzione definitiva ed economicamente vantaggiosa del problema, sostenibile dal punto di vista tecnico, economico e ambientale, e l’acqua di vegetazione - di fatto - rappresenta ancora un agente inquinante molto diffuso per i corsi d’acqua e le falde acquifere delle aree olivicole e l’elemento decisivo della sopravvivenza del tessuto di imprese olearie, artigiane ed industriali.

L’unica soluzione oggi disponibile: lo spandimento su suolo agricolo
Attualmente l’unica soluzione che hanno a disposizione i frantoiani per lo smaltimento delle acque di vegetazione è rappresentata dall’utilizzazione agronomica, cioè dallo spandimento sui suoli agricoli secondo quanto stabilito dalla legge 11 novembre 1996, n. 574.
Lo spandimento deve essere effettuato tenendo conto delle caratteristiche geologiche, morfologiche, idrologiche ed agroambientali del sito di spandimento, salvaguardando le acque superficiali e di falda, limitando le esalazioni maleodoranti e nel rispetto delle norme igienico-sanitarie e ambientali vigenti.
Le limitazioni imposte (scelta del sito adatto dal punto di vista geologico e morfologico, limite massimo di refluo per ettaro, divieto di spandimento su suolo saturo d’acqua, …) rendono molto difficile per i frantoiani effettuare lo spandimento nel rispetto della normativa.
C’è, dunque, un urgente bisogno di soluzioni alternative per la gestione dei reflui oleari, mediante tecnologie che riducano il loro impatto ambientale e conducano ad un uso sostenibile delle risorse.

L’obiettivo: convertire il refluo in risorsa
Se da un lato l’acqua di vegetazione presenta problemi di gestione e smaltimento ancora irrisolti, dall’altro è una fonte di composti dalle importanti proprietà biologiche.
I composti fenolici, di cui l’acqua di vegetazione è molto ricca (3-10 g l-1), da un lato sono i principali responsabili della sua fitotossicità e difficile degradazione biologica, dall’altro possiedono proprietà antiossidanti, anti-infiammatorie, anti-aterogene, anti-virali e anti-carcinogeniche che li rendono oggetto di grande interesse per l’industria degli alimenti e dei cosmetici funzionali.
Recuperare, dai reflui oleari, antiossidanti naturali da impiegare nel settore cosmetico, alimentare o fitoterapico consentirebbe di convertire un refluo di difficile gestione in una risorsa da valorizzare.
Fu questo uno degli obiettivi di un primo programma di ricerca, co-finanziato dal MIUR, che dal 2005 al 2008 ha portato l’Industria Olearia Biagio Mataluni srl (IOBM) di Montesarchio (Benevento), in collaborazione con il Dipartimento di Scienza degli Alimenti dell’Università di Napoli Federico II, a sviluppare su scala di laboratorio e prototipale diversi processi di recupero e purificazione dei biofenoli dalle acque di vegetazione. Il lavoro è stato realizzato dal Centro Ricerche per l’Industria Olearia (CRIOL) della Industria Olearia Biagio Mataluni. 
I risultati incoraggianti ottenuti hanno spinto a continuare le attività di ricerca e di prototipazione.
Il Centro Ricerche per l’Industria Olearia della Industria Olearia Biagio Mataluni srl di Montesarchio (BN).
 

Attualmente, il progetto RE-WASTE, avviato nel 2009 con il contributo finanziario della Commissione Europea e coordinato dalla Industria Olearia Biagio Mataluni, ha consentito di testare su scala pilota e presentare al settore oleario italiano e spagnolo una tecnologia sostenibile per valorizzare l’acqua di vegetazione olearia, attraverso il recupero di:
-   acqua purificata, da re-impiegare nei processi aziendali, ad esempio come acqua di lavaggio;
-   estratti fenolici ad attività antiossidante, da impiegare nell’industria cosmetica, alimentare o fitoterapica;
-   biogas dal quale è possibile ottenere energia elettrica e calore.

Il progetto RE-WASTE
L’idea alla base del progetto RE-WASTE (Recovery, recycling, resource. Valorisation of olive mill effluents by recovering high added value bio-products) è quella di diffondere la consapevolezza che è possibile convertire un refluo inquinante e di difficile smaltimento in una preziosa fonte di energia e di molecole ad attività biologica, attraverso un processo sostenibile dal punto di vista economico ed ambientale. Il progetto, co-finanziato dalla Commissione Europea nell’ambito del programma LIFE+ (progetto n. LIFE07 ENV/IT/421), è stato avviato nel gennaio 2009 e avrà durata triennale.
Coordinate dalla Industria Olearia Biagio Mataluni di Montesarchio (BN), le attività del progetto prevedono la collaborazione tra l’azienda olearia campana, il Parco Scientifico e Tecnologico di Salerno e delle Aree Interne della Campania S.C.p.A., la società Euroimpresa SpA e il Centro Tecnológico Nacional de la Conserva y Alimentación, che si occuperà dell’attività di divulgazione in Spagna dei risultati del progetto.

Le fasi del processo
Il processo messo a punto per la valorizzazione delle acque di vegetazione è articolato in diverse fasi:
·    Pre-trattamento
Ha lo scopo di ridurre, nel refluo, il contenuto di solidi sospesi e di grasso, in modo da aumentare la permeabilità nelle fasi successive di filtrazione tangenziale e ridurre l’intasamento delle membrane.
·    Filtrazione tangenziale a membrana
Il refluo, dopo pretrattamento, viene sottoposto a tre passaggi successivi di filtrazione tangenziale (ultrafiltrazione, nanofiltrazione, osmosi inversa) su membrana polimerica a spirale avvolta. In questo tipo di filtrazione il liquido da trattare si muove con flusso parallelo alla superficie filtrante, in maniera tale da impedire ai composti in soluzione di depositarsi sulla superficie attiva della membrana, evitandone così il rapido intasamento.
·    Purificazione su resine adsorbenti
I tre passaggi di filtrazione tangenziale a membrana consentono di separare e concentrare diverse frazioni organiche dall’acqua di vegetazione. In tal modo è possibile separare la frazione contenente i polifenoli. Questi composti, di cui l’acqua di vegetazione è particolarmente ricca, possiedono importanti proprietà biologiche, in particolare sono ottimi antiossidanti. La frazione contenente i polifenoli, concentrata mediante filtrazione a membrana, viene sottoposta ad un processo di purificazione su resine adsorbenti. Si ottiene, in tal modo, un estratto fenolico concentrato, dotato di numerose proprietà biologiche.   
·    Digestione anaerobica
Le frazioni organiche prive di composti fenolici, concentrate mediante filtrazione tangenziale a membrana, sono sottoposte a digestione anaerobica per produrre biogas. La digestione anaerobica è un processo biologico per mezzo del quale, ad opera di diversi gruppi di microrganismi e in assenza di ossigeno, la sostanza organica viene trasformata in biogas, costituito principalmente da metano e anidride carbonica. Dopo aver subito i trattamenti necessari, il biogas potrà essere utilizzato per la produzione di energia elettrica e calore.

Un impianto pilota da 20 m3 al giorno
Presso il frantoio della Industria Olearia Biagio Mataluni è stato installato un impianto pilota dimostrativo, in grado di trattare, secondo il processo descritto e in maniera completamente automatizzata, circa 20 m3 al giorno di acqua di vegetazione.
L’impianto è utilizzato per condurre una attenta analisi costi-benefici del processo, in vista di uno scale-up su scala industriale, oltre che per lo svolgimento di attività dimostrative.
Incontri dimostrativi e visite guidate consentono ad operatori di settore, tecnici, amministratori e studenti di assistere personalmente all’applicazione del processo. Per essere aggiornati sul programma degli eventi organizzati nell’ambito del progetto e sui risultati ottenuti, è possibile visitare il sito web www.re-wasteproject.it.









Il programma LIFE

Il programma LIFE è lo strumento finanziario per l´ambiente
dell’Unione Europea.

Dalla sua istituzione, nel 1992, il programma LIFE ha
co-finanziato migliaia di progetti a sostegno dell’ambiente, con
un impegno finanziario complessivo superiore al miliardo di euro.

LIFE in questi anni si è articolato in cinque diverse fasi.
La fase attualmente in corso (LIFE+) è stata avviata con il Regolamento CE 614/2007 e dispone di un bilancio complessivo di 2.143 miliardi di euro nel periodo 2007-2013, nel corso del quale la Commissione Europea pubblicherà ogni anno un invito a presentare proposte progettuali.

Il programma si propone di colmare la lacuna esistente tra le attività di ricerca e sviluppo sperimentale da un lato e l’applicazione dei loro risultati su scala reale dall’altro. La diffusione di innovazioni in materia ambientale viene promossa attraverso il co-finanziamento di progetti dimostrativi, in cui un ruolo fondamentale sia attribuito alla diffusione dei risultati e all’attività di divulgazione.
Per approfondimenti:
 
 




  


















oleifici mataluni, RICERCA E INNOVAZIONE IN CAMPANIA
A Montesarchio (BN) il convegno promosso da Confindustria nella Settimana della Cultura d’Impresa


“Ricerca e Innovazione come cultura d’impresa - Le opportunità di sviluppo nell’industria agroalimentare regionale” è il tema del convegno organizzato da Confindustria, lunedì 28 novembre alle ore 9.30, presso la Sala Conferenze degli Oleifici Mataluni di Montesarchio (Benevento).
La manifestazione, promossa in collaborazione con gli Oleifici Mataluni - il complesso agroindustriale oleario che raggruppa 23 storiche etichette come Olio Dante, Topazio ed Olita - è stata inserita tra gli eventi previsti nella Settimana della Cultura d’Impresa, sostenuta ogni anno da Confindustria.
L’obiettivo della X edizione è valorizzare il ruolo che la ricerca e l’innovazione rivestono nella diffusione della cultura d’impresa e, in particolare, nell’ambito del settore agroalimentare regionale. Settore che, per tradizione ed esperienza, può annoverarsi tra le principali eccellenze del sistema produttivo nazionale proprio grazie alla ricerca.
Da questo punto di vista, saranno presentate le testimonianze di alcuni ricercatori campani e gli studi condotti dal Criol - il Centro di ricerca degli Oleifici Mataluni specializzato nello sviluppo di materie olearie e packaging innovativo, ed incluso dal 2010 nell’Albo ministeriale dei laboratori di ricerca riconosciuti dal MIUR. E non solo.
Nel corso del convegno, Filippo Bencardino, Rettore dell'Universitá degli Studi del Sannio, consegnerà gli attestati del Progetto FIxO - Formazione & Innovazione per l’occupazione.
Alla manifestazione, interverranno Giorgio Fiore, Presidente Confindustria Campania; Biagio Mataluni, Presidente Oleifici Mataluni; Aniello Cimitile, Presidente Provincia di Benevento; Raffaele Sacchi, Professore Ordinario dell’Università degli Studi di Napoli “Federico II”; Vito Amendolara, Consigliere per l’Agricoltura del Presidente della Giunta Regionale; Gennarino Masiello, Presidente Camera di Commercio di Benevento; Fabrizio Cobis, Dirigente Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Scientifica; Giuseppe D’Avino, Presidente Confindustria Benevento; Vincenzo Mataluni, Amministratore Delegato Oleifici Mataluni.
Concluderà i lavori Guido Trombetti, Assessore regionale alla Ricerca Scientifica e all’Università.














Gli Oleifici Mataluni, situati a Montesarchio (Benevento), rappresentano uno tra i più grandi complessi agroindustriali oleari del mondo e si estendono su una superficie di 160mila mq.
Con un fatturato 2010 di 240 milioni di euro, circa 200 dipendenti (età media 29 anni) ed un Centro di ricerca riconosciuto nel 2010 dal Miur, l’industria Mataluni è tra le più importanti aziende italiane nel settore oleario.
In private label produce oli alimentari per conto di oltre 200 marchi ed aziende leader della Grande Distribuzione Organizzata italiana ed estera.


Gli Oleifici Mataluni sono proprietari di 23 marchi storici come Olio Dante, Topazio, Olita, Oio, Gico, Minerva, Lupi e Vero, posizionandosi ai primi posti nello scenario distributivo domestico ed internazionale. 





martedì 22 novembre 2011

CIAMBELLONE AL CAFFE' E GOCCE DI CIOCCOLATO...UN PO' RIVISITATO!

Sì avete letto bene, un po' rivisitato x renderlo un po' meno calorico x quanto si possa fare! Gli ingredienti ke ho sostituito sono il latte e il burro usando rispettivamente il latte di soia e il burro vegetale, non e' molto ma e' qualcosa e vi assivuro ke e' buonissimo lo stesso e molto veloce da preparare. Eccovi la ricetta:

INGREDIENTI:

350g farina00
2 bicchieri di latte di soia
2 uova
250g zucchero
130g burro vegetale
6 tazzine di caffe'
1 bustina di lievito
gocce di cioccolato q.b.
zucchero a velo


Per prima cosa sbattere le uova con lo zucchero fino a renderle spumose, poi unire il burro ammorbidito, il latte, la farina setacciata insieme al lievito e il caffe', mescolare bene x amalgamare gli ingredienti e x ultimo unire le gocce di cioccolato. Imburrare una teglia x ciambelle ( io ho usato lo stampo in silicone della HAPPYFLEX)
 e infornare x 30-40 minuti a 180°, sfornare, far raffreddare e spolverare con lo zucchero a velo.

lunedì 14 novembre 2011

BRUSCHETTIAMO!

Buongiorno, sì lo so non e' proprio il momento x una bruschetta pero' potrebbe essere un'ottima idea x l'aperitivo prima di pranzo ke ne dite? Queste bruschette deliziose le ho preparate con i prodotti AGROMONTE, sono veramente buoni, avrei voluto abbondare ma poi sarebbero finiti e quindi ne ho tenuto un po' x la prossima bruschettata!

INGEDIENTI:

fette di pane
preparato x brischetta carciofi e ciliegino AGROMONTE
preparato x bruschetta olive e ciliegino AGROMONTE



Be' qui c'e' poco da spiegare, semplicemente mettete le fette di pane sulla brace o nel forno e poi divertitevi a ricoprirle con questi favolosi preparati, a piacere aggiungere sale.

venerdì 11 novembre 2011

PETTO DI POLLO IN PANURE DI ZUCCHINE E CAROTE

Buongiorno ragazzi/e come va? qui la dieta va avanti ma molto a fatica xke i risultati sono scarsi, ma non ci si puo' ammalare x questo giusto? e poi mangiare e' uno dei pochi piaceri della vita xke rinunciare?! sempre non esagerando pero' ovviamente! Quello ke vi propongo oggi fa sempre parte di uno dei miei piatti light xke abbiamo il petto di pollo e le verdure, molto semplice e anke molto veloce da preparare, fatemi sapere se vi e' piaciuto!

INGREDIENTI:

4 fettine petto di pollo
2 zucchine
2 carote
pangrattato q.b.
1 cucchiaio grana grattuggiato
sale
olio DANTE



Lavare le zucchine e le carote e tagliarle con la grattugia apposita a julienne sottile sottile, aggiungere il pangrattato, il grana e il sale e mescolare bene gli ingredienti, metterli sopra e sotto le fettine di pollo, spolverare ancora con il grana e un filo di olio, metterli in una teglia e infornare a 200° x 20 minuti circa o fino a quando non sara' croccante sopra.

mercoledì 9 novembre 2011

GIRELLE DOLCI

Salve a tutti, ho trovato questa ricetta su internet non ricordo dove, mi e' piaciuta molto la foto e quindi ho voluto provare a rifarle, devo dire ke mi sono venute molto simili, la ricetta originale prevede l'uvetta ma io non la gradisco molto quindi non l'ho messa, se volete invece aggiungerla dovete diminuire lo zucchero e aggiungere un pochino di sale.

INGREDIENTI:

500g farina 00
250g latte
60g margarina
80g zucchero
2 uova
1 lievito
100g cioccolata fondente a gocce



Scoigliere il lievito nel latte tiepido insieme allo zucchero. Disporre la farina a fontana e metterci dentro il latte con il lievito e lo zucchero e la margarina ammorbidita, lavorare l'impasto e aggiungere poi le uova, continuare a lavorarlo fino a diventare omogeneo. Far liavitare x un'oretta, dopodiche stenderlo ad un'altezza di mezzo centimetro, tagliare dei rettangoli, metterci sopra la cioccolata e arrotolarli, farli lievitare ancora e poi tagliarli a fette. Infornare a 200° x circa 20 minuti.

 

venerdì 4 novembre 2011

QUICHE CON RICOTTA SPINACI E PANCETTA

Ottimo come antipasto o semplicemente come snack da sgranocchiare quando si ha fame, molto semplice e veloce da preparare soprattutto se si hanno degli ospiti all'improvviso, comunque vi assicuro ke e' una vera bonta' e stavolta non ho usato tocchi light xke sarebbe stato un vero peccato!

INGREDIENTI:

1 rotolo di pasta sfoglia
500g spinaci
200g ricotta
100g pancetta a dadini
olio DANTE
sale
pepe


In una padella mettere a soffriggere la pancetta con un pochino di olio, aggiungere gli spinaci e cucinarli fino a quando non si sara' asciugata tutta l'acqua, toglierli dal fuoco e lasciarli raffreddare. Quando saranno freddi unire la ricotta e mescolare x amalgamare bene tutti gli ingredienti, stendere la pasta sfoglia su una teglia formando delle strisce con quella in esubero, metterci dentro gli spinaci e finire con le strisce. Infornare a 180° x mezz'ora circa.

giovedì 3 novembre 2011

NUOVA COLLABORAZIONE: CLECA S. MARTINO

Oggi vi voglio parlare di questa bellissima collaborazione con l'azienda CLECA S. MARTINO , una lunga tradizione nel settore della produzione dei preparati per dolci, che nel tempo si è arricchita di creazioni eccellenti che rendono i piatti ricchi di gusto e sapore. 
S. Martino è il marchio per eccellenza del budino al cioccolato, un dessert che crea un viaggio nel gusto alla scoperta di sensazioni uniche che esaltano i piaceri del palato.Oltre al famoso budino al cioccolato, le linee S.Martino propongono preparati per torte e dessert che conquistano i gusti di grandi e piccoli, preparati per torte senza zuccheri aggiunti, ideali per chi segue una dieta senza zucchero e nuovi preparati per torte e biscotti ricchi di fibre e ingredienti naturali.Al marchio S.Martino si sono aggiunti i marchi Ferioli e Menuoro, a cui si legano preparati per brodo, in pasta e granulari, da utilizzare anche come insaporitori, in confezioni adatte soprattutto alla grande ristorazione ed al segmento catering. Questo e' quello di cui gentilmente mi hanno omaggiato, sono dei prodotti fantastici:




mercoledì 2 novembre 2011

DITA DI STREGA....LIGHT!

Eccomi qua, un po' in ritardo nel pubblicare il post ma le ho fatte ank'io le dita di strega, in versione light ovviamente. Non pensavo fossero così semplici da preparare, guardavo le foto su internet e mi dicevo 'non ci riusciro' mai a farle così realestike!' invece mi sono venute proprio bene, sia nella forma ke nel gusto xke si sa usando ingredienti meno calorici non si e' mai sicuri del risultato.

INGREDIENTI:

100g margarina
280g farina 00
1 cucchiaino di lievito
1 pizzico di sale
80g latte di soya
1 bustina di vanillina
100g zucchero a velo
mandorle sgusciate q.b.  LIFE
sciroppo di fragole TOSCHI




Setacciare insieme la farina con lo zucchero, il lievito, la vanillina e il sale, aggiungere il burro a pezzettini e il latte e iniziare a lavorare con le mani fino ad ottenere un impasto omogeneo. Lasciare riposare x mezz'ora in frigo. Prendere l'impasto e dividerlo in piccole palline x poi formarne delle strisce cilindriche della lunghezza di un dito, x renderlo piu' credibile praticare dei taglietti all'altezza delle nocchie e stringerle un pochino nel mezzo, al posto dell'unghia metterci le mandorle sgusciate. Infornare a 160° x mezz'ora circa facendo attenzione a non farle colorare, quando le sfornerete noterete ke le mandorle si staccano, riattaccarle intingendole nella marmellata e io x simulare il sangue ho usato lo sciroppo alle fragole.

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